John Zerzan Il Mare (2017)
“The Sea” giugno 2011
Formato 13×13, 40 pagine.
La società di massa viaggia in compagnia del turismo industriale. “Viaggio” viene da via: “andare” in altre parole essere altrove, ma non esiste più nessun altrove. Non è una coincidenza che le lotte per la sopravvivenza delle comunità indigene e della vita acquatica abbiano raggiunto generalmente un livello di estremità simile.
Introduzione
Come secondo testo di John Zerzan tradotto e pubblicato da Hirundo ne è stato scelto uno più di “ispirazione” rispetto a molti altri che in questi anni sono stati pubblicati da vari editori o indipendenti.
Inspirations è, di fatti, il nome dell’ultima parte di uno degli ultimi libri di John pubblicato nel 2015 da Feral House Book, Why Hope, dove era presente anche questo The Sea, per l’appunto, Il Mare.
Rimanendo fedele al suo stile, il testo è pieno più che mai di citazioni, ma in questa occasione molte di queste sono, per così dire, più poetiche, letterarie, non a caso molti dei libri citati sono spesso poesie o racconti di esperienze incredibili, anche se non mancano saggi e vie di mezzo, perché è difficile, parlando del mare, non tirar fuori sentimenti più profondi, rispetto alla mera e semplice analisi antropologica o storica.
La traduzione e la consueta ricerca bibliografica è stata molto stimolante, e mi ha trasportato a piene mani, o sarebbe meglio dire a gonfie vele, in mezzo ad oceani e mari di mezzo mondo, trovandomi a leggere, e non solo a riportare le frasi citate, molti di questi libri che formano questo interessante collage marittimo.
Ecco perché in appendice al testo di Zerzan, ho voluto ampliare questo lavoro riportando molte più parti di queste letture, per offrirvi un po’ di questo viaggio che mi è capitato fra le mani.
Sul contenuto del testo non c’è molto da aggiungere. Per chi già conosce Zerzan, come detto prima, potrà essere l’occasione di leggere qualcosa di ispirazione un po’ differente, per chi invece se lo ritrova per la prima volta vale la pena menzionare la sua inclinazione, quella di anarco-primitivista e di forte critico della civiltà o civilizzazione che dir si voglia. Molti suoi scritti sono stati pubblicati in italiano da diversi anni, molti dei quali pubblicati, solo per citarne due forse i più vicini a Hirundo, da Nautilus in forma di libri e libricini, e da IstrixIstrix come opuscoli.